Per due giorni, spoglie di ginocchiere, tute e scarpe da ginnastica, hanno vestito i panni delle fotomodelle. Sono le ragazze del Cariparma volley, per il secondo anno protagoniste di un calendario a scopo benefico. Dodici scatti del fotografo Marco Buzzoni, avvolte nella tranquillità della SPA Julia, a Villa Fontanorio, a pochi passi dalla città. Le atlete, orchestrate dalla regia della responsabile del marketing e comunicazione, Rossana Fumarola, ammiccano alla macchina fotografica, dimostrandosi per nulla imbarazzate nella momentanea veste di “dive da copertina”. E quando l’indole è più riservata, ecco spuntare la professionalità: “Avevo già posato per un calendario a Roma, ma in quell’occasione si trattava di un’istantanea di gioco. Ero nel mio habitat naturale. Qui sono in tutt’altra situazione. Non mi sento perfettamente a mio agio quando devo essere fotografata. Penso comunque che che sia stata un’esperienza curiosa”, racconta il neoacquisto Valentina Rossi. La contagiosa allegria presente in tutto quello che fa, è stato il motore che ha caratterizzato, invece, la giornata di Giulia Gibertini: “Il destino ha voluto che fossi la prima ragazza ad essere fotografata: alle 7.55 ero già fuori dai cancelli di Villa Fontanorio, in anticipo rispetto all’orario previsto da parrucchieri e truccatori (Satisfashion di Antonietta e Cesare ndr). Mi sono divertita molto, anche quest’anno. A differenza della scorsa edizione del calendario, ho sofferto meno il freddo e mi sono rilassata di più”. Una dopo l’altra, le dodici atlete del Cariparma volley sono state oggetto delle cure del fotografo Marco Buzzoni, affaccendato tra set da organizzare e pose da ideare: “Siamo stati ospiti in un centro di benessere. Il progetto che avevamo ideato partiva dal concetto di abbandonare la frenesia e lo stress cittadino. Ho cercato di realizzare foto di silenzio: un contrasto voluto con la loro attività quotidiana, vissuta nel clamore di uno stadio con tifosi che urlano”. L’anno scorso, il successo del calendario aveva portato un sostanzioso introito all’Associazione onlus “Snupi”, nata alla fine del 2005, ma già attiva dal 2001, della volontà dei genitori di pazienti in età pediatrica e giovanile affetti da patologie intestinali croniche. Per il 2008 le ragazze ci riprovano.

 

Fonte: Gazzetta di Parma, articolo di Pietro Razzini