L'asso nella manica contro il batterio dello stomaco? I fermenti lattici. Lo dimostra una ricerca che sta facendo il giro del mondo, dalla Cina agli USA.

(fonte: "Gazzetta di Parma" dell'11/11/12)

La ricerca si può fare anche nelle piccole medie realtà: non serve emigrare e non (sempre) servono grandi finanziamenti si sopperiscono tenacia ed entusiasmo. È così che una ricerca partita da Parma e Reggio sta facendo il giro del mondo.

Si tratta di una sperimentazione per combattere Helicobacter pylori, batterio  dello stomaco che causa gastriti, ulcere e nei casi più gravi, tumore gastrico.

Ne soffre, nel mondo occidentale, il 40% della popolazione, a volte senza neppure saperlo perché infezione può essere asintomatica e, nei paesi in via di sviluppo, l'80%. La reinfezione si gira sul 1%.

"Trattare l'Helicobacter pylori non è facile perché anni di terapia antibiotica indiscriminate, invece di terapie mirate sulla base dei risultati di antibiogrammi gastroscopia ed esami colturali, lo hanno reso super resistente. In realtà abbiamo solo cinque antibio per sconfiggerlo di cui due non sono indicati in età pediatrica, spiega Gianluigi de'Angelis, direttore della Gastroenterologia ed Endoscopia digestiva dell'Ospedale Maggiore.

La sperimentazione che deciso di intraprendere Marco Manfredi, 44 anni, pediatria dell'Ospedale Sant'Anna di Castelnovo Monti, allievo di de'Angelis e dal prossimo febbraio dirigente medico dell'Ospedale del bambino di Parma, è stata l'uovo di Colombo, visto che da tempo si conoscono gli effetti positivi fermenti lattici durante assunzione di antibiotici. È stata infatti utilizzata per la sperimentazione una terapia sequenziale con tre antibiotici combinati, associata all'uso di probiotici, volgarmente conosciuti come fermenti lattici.

 

Lo studio, condotto su 240 pazienti fai 18 e settant'anni dall'autunno 2008 all'autunno 2010, ha dato risultati oltre le aspettative: "Oltre ad attenuare e rendere più sopportabile gli effetti collaterali degli antibiotici, come nausea, vomito, dolore addominale diarrea, la combinazione con i probiotici, una miscela di lactobacilli e bifido batteriche, ha dimostrato maggiore efficacia terapeutica, raggiungendo un eradicazione del batterio del 93,5% contro il 75% degli schemi tradizionali di trattamento", spiega Manfredi.

I risultati della ricerca, firmati da Manfredi, da Barbara Bizzarri, dirigente medico della gastroenterologia di Parma, e da de'Angelis, dopo la pubblicazione sulla rivista scientifica statunitense "Helicobacter" ha sollevato grande interesse.

"Sono appena tornato da un congresso sull'alimentazione in Cina, la prossima settimana saró a San Antonio in Texas per una conferenza mondiale sui probiotici. Mentre dalla Cina ho ricevuto un altro invito per l'agosto 2013 a un convegno di microbiologia", spiega Manfredi.

"Anche a livello locale, Manfredi ha esposto i risultati dello studio ai medici di base di Reggio, e il suo schema terapeutico" spiega Barbara Bizzarri, "é abitualmente applicato come terapia di prima o seconda linea anche sui pazienti della Gastroenterologia ed endoscopia digestiva del Maggiore, con ottimi risultati."

"Questo studio dimostra che quando c'è passione per la ricerca si possono ottenere risultati importanti anche in un piccolo ospedale dell'Appennino", dice Manfredi. E il  "salto" a Parma? "Sono felice di venire a lavorare all'Ospedale Maggiore di Parma da dove sono partito studente prima e specialista dopo, un team altamente professionale e motivato e dove i rapporti umani hanno ancora un grande valore", conclude Manfredi.